Industria indipendente

Negli ultimi anni la nostra ricerca ha riconosciuto nella drammaturgia uno strumento denso e stratificato per rifondare la realtà attraverso l’uso della lingua e del linguaggio e per mettere in rilievo o indagare una specifica tematica. La ricerca filologica e filosofica ci aiuta a riscoprire delle possibilità di rappresentazione, che ogni volta mettiamo in discussione: attraverso l’utilizzo di corpi, immagini e parole intendiamo riscrivere insieme allo spettatore qualcosa di dissimile rispetto al punto di partenza. Per noi è come si trattasse di una restituzione di sguardi a più livelli ed è in questa catena di sguardi che possono accadere nuove forme di comprensione, conoscenza e spostamento. In parole concrete partiamo da questo desiderio: mettere i nostri occhi di fronte ad altri occhi per un lungo – breve – momento per poter guardare di nuovo insieme.

2016 – Fabulamundi involved Industria Indipendente in activities in Rome.

Classi 1983 e 1986 Erika Z.Galli e Martina Ruggeri si incontrano artisticamente nel 2005 dando vita al progetto Industria Indipendente, collettivo artistico e di ricerca principalmente dedito alle arti performative, teatrali e visive. La loro ricerca artistica inizia nel 2005 con la sperimentazione del video e della performance e prosegue poi con un lavoro drammaturgico ed autoriale.
Fino ad oggi realizzano video e performance in vari spazi urbani ed extraurbani collaborando con performers di varia formazione artistica e con diverse modalità espressive, dalla musica alla moda, confrontandosi con la danza e le arti figurative (Amigdala, Enzimi, Weird, Roma Europa Web Factory, Rialto Sant’Ambrogio, Forte Fanfulla, AltaRoma, Lpm). Nel 2011 debuttano con Crepacuore lavoro pluripremiato in vari festival nazionali e fondano, nello stesso anno, la compagnia Industria Indipendente, tutt’ora attiva con sede a Roma. Nel 2014 debuttano al Teatro Valle Occupato con E’ tutta colpa delle madri  (patrocinato da Amnesty International) e vincono il Premio Hystrio-scritture di Scena con il testo Supernova. Nel 2015 debuttano al Festival Trasparenze di Modena con lo spettacolo I ragazzi del Cavalcavia, vincitore del premio della critica al Dante Cappelletti e sono finaliste al premio scenario con il lavoro sull’Iliade Ho tanti affanni in petto. Dal 2014 entrano a far parte del collettivo di registe Le ragazze del Porno e dal 2015 sono tra gli autori selezionati per il progetto europeo Fabulamundi playwriting Europe e per Face à Face parole d’Italia per scene di Francia. Nel 2016 vengono selezionate come artiste residenti all’Istituto di cultura italiano di Parigi dove scrivono il testo Lullaby, rappresentato in mise en éspace lo stesso anno al Theatre Ouvert (Parigi).  Collaborano come drammaturghe e autrici con i registi Daniele Spanò e Luca Brinchi. Il loro ultimo lavoro Lucifer ha debuttato nei festival Tramedautore (Piccolo Teatro, Milano) e Romaeuropa (Macro La Pelanda, Roma). Alcuni dei loro testi (I ragazzi del cavalcavia e Supernova) sono stati pubblicati a Settembre 2017 dalla casa editrice Cue Press (Rosso rosa, Ferracchiati- Galli- Ruggeri). Supernova, in forma di lettura, è stato messo in scena in lingua francese al Théâtre Garonne di Tolosa e al Festival Actoral di Marsiglia.

LULLABY
Siamo nel 2056, in un mondo che forse non ha più confini. Ci sono stati degli eventi traumatici, di importantissima rilevanza storica, che hanno condotto alla formazione degli Stati Uniti d’Europa.
Nel corso degli anni i giovani sono riusciti a ottenere posto nelle fila più alte della piramide sociale, aumentando la produttività attraverso l’esaltazione della prestanza fisica, del vigore, della velocità. La maggior parte degli stati mondiali ha adottato una nuova politica, vengono riaperte le carte costituzionali e varate numerosissime leggi.
Viene in particolare emanata una legge per ovviare al problema dei pensionamenti e dare dignità alla vita degli anziani, secondo la quale allo scattare dei 70 anni, il cittadino viene condotto in uno delle migliaia di centri Lullaby per trascorrere gli ultimi anni della loro vita.
I beni vengono trasferiti ai figli o agli eredi prossimi. Esistono diversi centri in ogni città. In ogni parte del mondo. Il centro Lullaby offre ai residenti tutto ciò di cui necessitano: stanze private, ottimi pasti nel ristorante della struttura, piscina, un parco, e varie sale per praticare attività ricreative.
È in questa occasione che i 4 personaggi si riuniranno con l’intento di pianificare una congiura.
Una congiura preparata per uccidere il Presidente degli Stati Uniti d’Europa, il quale si troverà poche ore dopo in visita al centro. Vogliono tentare l’impresa che potrebbe ridestare equilibrio nella società, o forse più semplicemente quello nelle loro stesse vite.
Il mondo irreale nel quale sono costretti a vivere è un’oasi di benessere, un piccolo paradiso terrestre, dove forse ogni giovane si augurerebbe di vivere da anziano.
Una gabbia, che seppur dorata, genera una mancanza di libertà.
Un obbligo, e come ogni obbligo stanca. Può rendere  inquieti, sovversivi, rivoluzionari.

SUPERNOVA

“Siamo in un maledetto buco nero.
Un buco nero dove entra tutto e il fatto è che nessuno lo sa cosa accade di preciso dentro questo buco. Se oltrepassi il limite non puoi tornare più indietro.
Il fatto è che questo buco era una stella prima.
Una supernova lunga e larga a più non posso.”
(Anita, Supernova)

Una madre, cinque figlie, una montagna di fronte alle loro vite.
Una montagna rosa, una montagna femmina.
Le gemelle eterozigote Antonia e Aida, e le sorelle Adele, Angelica e Anita si preparano come ogni anno a celebrare la Festa di Primavera: provano a scattare foto, a farsi belle, a ritornare ad essere felici, ma qualcosa  irreparabilmente è cambiato.
La luce si è spenta, si è fatto più scuro.
Un padre è sparito nel cuore della montagna e una madre ha smesso di essere madre, ha impugnato un fucile per difendersi e si è fatta muta.
Il cortocircuito è avvenuto, un albero si è rovesciato e la supernova brillante e potente che colorava le vite delle giovani donne è divenuta un buco nero. E mentre la montagna si tinge di rosa shocking è tutto pronto e le ragazze si preparano alle danze. Un’ora o poco più prima dell’inizio della serata che da tanto attendono. Un’ora delle loro vite.
Supernova è un ritratto di famiglia all’interno del quale anno dopo anno ci si può immaginare che verrà a mancare qualcuno rispetto al precedente: vite dal volto cancellato, presenze che si agitano asfissiate da un clima tropicale in mezzo alle montagne, fantasmi che uno ad uno spariranno senza lasciare più traccia.
Supernova è l’esplodere di una stella, è la luce dentro gli occhi, è la potenza del cielo, è la crudeltà della natura.

I RAGAZZI DEL CAVALCAVIA
Cinque uomini, una famiglia: la famiglia F. La famiglia F. è formata da quattro fratelli e uno zio acquisito, ragazzi come tanti, con un lavoro e una città alle calcagna, la Città di T.
Tra la noia e la voglia di rivalsa sulla vita, i Fratelli F. e lo Zio Tex si muovono tra eccessi e prese di coscienza eseguendo quello che pare essere un atto già predestinato dalla vita.
La narrazione si ispira ai fatti di cronaca avvenuti nel dicembre del 1996, quando i fratelli Furlan, per scacciare la noia, lanciarono un sasso di 3 chili dal cavalcavia della Cavallosa, a Tortona (provincia di Alessandria), colpendo una donna all’interno di una macchina di passaggio.
Gli anni novanta, il periodo storico in cui è ambientato il dramma, hanno rappresentato un momento di grande passaggio e confusione. A ridosso del nuovo secolo, il decennio che lo ha anticipato, viene alla memoria come una manciata di anni senza identità e dai colori troppo accesi ma in particolar modo come un buco nero, un tunnel che sta arrivando alla fine senza non poca paura. Paura di vedere cosa ci sarà dopo, se qualcosa ci sarà. Paura del cambiamento, dell’incertezza, paura del futuro. Meno quattro anni al 2000, il millennio della fine, il millennio dei desideri, il millennio che solo a pronunciarlo fa paura.

LOVE
Love è una storia d’amore e solitudine. Una donna, una rock star, un corpo pieno di odio, un odio che somiglia all’amore.
In un concerto a una voce sola, la star rivive l’ascesa e la discesa rimanendo ancorata al suo unico desiderio, al suo unico vero amore: avere centinaia, migliaia di persone disposte a strapparsi i vestiti di dosso solo per guardarla attraversare il palcoscenico.
Ma a niente serve quando fuori ti urlano che devi stare dentro, devi stare sopra, ancora e ancora e per sempre.
Love è stata figlia dell’acido prima ancora di diventare moglie di una leggenda e presunta assassina del suo più grande amore. Come ogni eroina tragica che si rispetti è sola. Sola di fronte alla verità. E come ogni rock star che si rispetti ci grida sopra, sproloquiando davanti a sconosciuti che aspetterebbero solo di vederle imbracciare la chitarra e cantare.
Una donna al centro del mondo, che resiste malgrado il tempo che passa, le rughe che si fanno sempre più incisive, la memoria che svanisce. Love diventa storia, esiste e resiste a se stessa prima ancora che ad una società, ad un sistema che la vorrebbe morta, perchè una rock star morta vale molti più soldi di una viva.

september 2016

Industria Indipendente has been invited at Short Theatre 11 with Lullaby.

Gallery: Industria Indipendente at Short Theatre 11

On 9th September Martina Ruggeri and Erika Z. Galli of Industria Indipendente presented the mise en espace of their work, Lullaby at Short Theatre 11. Below, some photos of the event.