Lorenzo Garozzo

 

Per me scrivere è un percorso che parte molto prima del trovarmi davanti a un foglio bianco. È l’idea di raccontare qualcosa che vedo, qualcosa mi accade, un’urgenza, un’esigenza, qualcosa che mi smuove dentro e che non smette di urlare. Il passaggio successivo è la struttura, ovvero capire quale sia la forma migliore per sviluppare il tema. Di solito è questa la fase che mi prende più tempo.
Il momento in cui invece si tratta di mettere la storia nero su bianco, nella mia esperienza, ha molte similitudini con un rapporto d’amore. Io e il testo ci cerchiamo con forza, dipendenza, non riusciamo a fare a meno l’uno dell’altro, ci trattiamo con cura e gioia. E anche una volta terminata la stesura, la lealtà sulla quale si è basata la nascita della nostra relazione, ci permette di restare sempre innamorati.

Drammaturgo e formatore teatrale, nasce a Cremona il 14 marzo 1982.
Nel 2009 vince il concorso di drammaturgia europea Tragos alla memoria di Ernesto Calindri col testo Un processo naturale (al di là del bene e del male). Nel 2010 è assistente alla regia di Fabrizio Arcuri nella tournée Spara/Trova il tesoro/Ripeti per l’Accademia degli Artefatti. Nel 2011 è finalista del bando Urgenze promosso da Teatro Inverso e condotto da Stefano Massini.
Col testo J.T.B. vince la XXIII edizione del Premio Hystrio Scritture di scena (2013), è finalista alla 52^ edizione del Premio Riccione per il teatro (2013) e vince la prima edizione del concorso legato al progetto Scritti per la scena della Rete Teatrale Aretina (2015).
Viene selezionato nel progetto Biennale College – Teatro 2013 e Biennale College – Teatro 2014, promosso dalla biennale di Venezia, per il workshop a cura di Fausto Paravidino, Azione e punto di vista e l’anno successivo per il workshop a cura di Antonio Latella, Touchè.
Nel 2014 è assistente alla regia e alla drammaturgia per lo spettacolo In trincea, prodotto da Oyes col supporto di ERT per la regia di Michele Di Giacomo. In trincea si aggiudica il premio speciale 100 anni dalla grande guerra nel premio Giovani realtà del teatro 2014.
Sempre nel 2014 partecipa al progetto Nollywood per l’Accademia degli Artefatti.
Per la stagione 2015/16 è previsto il debutto di Una serie di momenti, testo commissionato da Teatro in Centro (Como).
Dal 2012 è docente a Cremona di corsi teatrali su attorialità e drammaturgia, svolti col patrocinio del Comune. Sempre a Cremona ha fondato l’associazione culturale Armida Artaud Teatro.

J.T.B.
Una macchina rossa corre in strada, dietro di lei una scia di pattuglie della polizia a inseguirla.
Una scena già vista, ma questa volta è diverso perché alla guida della macchina non c’è una persona qualunque, ma J.T.B., la più nota rockstar del momento, e accanto a lui, in ostaggio, il suo agente musicale. Filmata dall’elicottero di un’emittente privata, la fuga incolla alla televisione milioni di persone. Quattro di questi spettatori intrecceranno l’evento con le loro vite private, vite che, come quella della rockstar, sono in bilico nell’eterno conflitto tra ciò che si è e quello che si vorrebbe o si sarebbe potuto essere.
J.T.B. diventa allora la molla per far agire questi personaggi, determinati e disposti a tutto per sconfiggere il deficit, la discrepanza tra i loro sogni e la realtà nella quale vivono. Racconteranno la storia di J.T.B. e la loro, creando un parallelo tra la vita di chi è diventato un’icona contemporanea e chi, invece, è intenzionato a non farsi scappare l’ultimo treno per poter coronare i propri desideri, anche i più oscuri.
In un continuo alternarsi tra testimonianza e narrazione, dove punti di vista, verità e bugie si mischiano in un unico cocktail, emergeranno inevitabilmente anche le motivazioni, a tutti sconosciute, che hanno portato la più acclamata icona del rock a rapire il proprio agente, tornando alla ribalta dopo un lungo periodo di anonimato.

Un processo naturale (al di là del bene e del male)
Una delle più importanti aziende (di un settore che non è dato conoscere), ogni anno organizza per i suoi dipendenti una giornata all’insegna della caccia. Tutti sono tenuti a partecipare, dagli stagisti sino ad arrivare alle massime cariche.
Immersi nella natura e nei propri ruoli di comando, i protagonisti del testo si muoveranno in un regno fatto di parallelismi col regno animale, in un’alternanza di azioni dove c’è sempre una vittima e un carnefice.
Dove c’è sempre una preda e predatore.
Dove c’è sempre chi ha potere e chi no.

NAMELESS
Il protagonista di Nameless, è un conduttore che gira il mondo per restituire agli uomini la loro vera identità, per trovare tutti coloro i quali hanno perso la memoria, ma che ne sono inconsapevoli e che quindi hanno vite alternative e false.
In questo caso, ci troviamo in un teatro dove il conduttore, attraverso il suo collaudato metodo di riemersione, cercherà tra il pubblico chi ha perso la memoria.
Nameless si snoda in un labirinto di domande e suggestioni sull’essere, su ciò che ognuno di noi è e che è stato.
Io sono sicuro di quello che siamo?
Come faccio a esserlo?
E se invece fossi io?
Se fossi io la persona che sta cercando?