Here we publish the journal written by the italian director Roberto Rustioni after his experience with Fabulamundi.
“Villa Dolorosa arriva da lontano, nel tempo e nello spazio – 1901/Mosca- accompagnata dal sorriso ironico e malinconico di Anton Cechov.
Rebekka Kricheldorf apre il testo-capolavoro come Irina i suoi regali per le feste di compleanno. Improvvisamente ritroviamo Tre sorelle nella Germania di oggi: Irina, Mascha ed Olga, nel cuore dell’ Europa del ventunesimo secolo, continuano ad interrogarsi, a lottare, intorno all’amore, alla felicità, alla vita, però dentro un gioco nuovo, più vicino a noi ed al nostro mondo. Credo che anche in Italia – come altrove – il pubblico sia incuriosito naturalmente dal nuovo. Semplicemente, come accade nel cinema o con le ultime sofisticate serie tv, il pubblico desidera seguire storie nuove, vuole essere catturato da intrecci inediti e spera di innamorarsi di personaggi sorprendenti e che non ha mai conosciuto prima. Perché non dovrebbe essere lo stesso anche per il teatro? Nel contemporaneo e nei suoi autori, in una nuova fabula, troviamo gli strumenti per rafforzare e rivitalizzare il teatro: innanzitutto la vita! Come forse direbbe Cechov…
Nell’ attuale scenario teatrale italiano, trovo che Fabulamundi sia un progetto con una forte necessità artistica. Per questo l’ho sostenuto e lo sostengo con il mio lavoro.”
(Roberto Rustioni)