Martina Badiluzzi nasce in Friuli nel 1988, vive e lavora a Roma. Nel 2015 è interprete e co-autrice di Fäk Fek Fik – le tre giovani di Werner Schwab, spettacolo presentato al Roma Europa Festival di Roma 2017 con la guida di Dante Antonelli e del Collettivo Schlab. Continua i suoi studi incontrando Lucia Calamaro, il duo artistico Deflorian/Tagliarini, Joris Lacoste e Jeanne Revel e la regista brasiliana Christiane Jatahy. Nel 2017 fonda con Giorgia Buttarazzi il progetto artistico Rosvita Pauper. Nello stesso anno debutta IL VIVAIO – e se ci amassimo quanto ci odiamo lo sai che bello, drammaturgia originale che consolida la collaborazione di Badiluzzi con Samuele Cestola, performer e musicista poli-strumentista autore live del progetto sonoro per lo spettacolo, e con Ambra Onofri curatrice dei costumi e dell’ambiente scenico. Nel 2018 inaugura PEZZI – Der Stücke, serie di workshop attorno agli scritti di Elfriede Jelinek. È risultata tra i selezionati dalla direzione di Antonio Latella al premio Registi Under30 — Biennale di Venezia 2018 con un progetto di regia su Ein sportstuck sempre della Jelinek.
IL VIVAIO – e se ci amassimo quanto ci odiamo lo sai che bello
Tre fratelli, a causa della morte del padre, si trovano riuniti nella casa della loro infanzia per deciderne le sorti. Ciò che li unisce, dopo tanto tempo, sono le questioni burocratiche legate al terreno e all’attività di famiglia: uno storico e florido vivaio ormai abbandonato. L’unica persona che sembra avere memoria dei tre fratelli è il figlio del custode del vivaio, loro amico e confidente del padre anziano; in paese nessun altro li riconosce. Fratelli di sangue e non, rappresentano una generazione che non ha un nemico con cui prendersela; nemmeno i padri o le madri bastano più per scrivere un dramma veramente contemporaneo. Restano solo: una casa di famiglia, la morte e un’attività dimenticata di cui non si è tramandato il mestiere. Ciascuno dei fratelli sarà tentato dall’idea di tornare alla vita rurale di campagna abbandonando la città ma scopriranno presto, che il loro destino è già programmato. Ogni cosa è già stata venduta, ciò che i fratelli pensavano d’ereditare dal padre è già trasformato in denaro e azioni e il loro passato sta per essere raso al suolo in favore di un nuovo centro commerciale.