Below, you can read the journal, written by the director Roberto Rustioni, about the Spanish author Jordi Casanovas.
Roberto Rustioni staged “Un home amb ulleres de pasta” by Jordi Casanovas the 19th July 2016 in Milan (Teatro La Cucina).
Jordi Casanovas non è stata una scoperta ma una conferma: ho sentito – mentre leggevo “L’uomo con gli occhiali da hypster” o “Idiota” – che il mio percorso di esplorazione sulla scrittura contemporanea, soprattutto sulle “nuove storie”, doveva proseguire al di là delle oggettive difficoltà di mercato in Italia.
Casanovas è uno dei nomi di punta della nuova drammaturgia iberica, nello specifico catalana: a Barcellona, grazie alla sala Beckett ed altre strutture, è emersa in questi ultimi dieci anni una nuova onda di scrittori per il teatro molto interessante, originale, piena d’energia.
Credo che in Spagna così come in Italia il pubblico sia incuriosito naturalmente dal nuovo.
Semplicemente, come accade nel cinema o nelle ultime sofisticate serie tv, il pubblico desidera seguire storie nuove, vuole essere catturato da intrecci inediti e spera di innamorarsi di personaggi
sorprendenti e che non ha mai conosciuto prima. E credo anche che tutto ciò sia indispensabile in funzione di un reale rinnovamento teatrale.
Con Casanovas le storie sono sempre due, è un architetto di sistemi doppi, due storie in una.
L’intreccio parte in genere con atmosfere leggere, un po’ romantic comedy alla Woody Allen con scambi quasi da sit-com televisiva colta e brillante, e poi improvvisamente qualcosa o qualcuno capovolge la situazione verso l’oscuro, il torbido, le dinamiche tra i personaggi si tingono di nero ed emerge un senso di minaccia che può diventare terribile come in un film di Roman Polansky, maestro del noir. Ecco con Casanovas andiamo a vedere sempre due film racchiusi in uno.
Il risultato finale è sorprendente ed estremamente accattivante per il pubblico Jordi è un autore divertente da vedere e da attuare, gli attori possono giocare molto ed attingere ad una ricchezza espressiva che permette loro di toccare qualità differenti e spesso opposte all’interno dell’arco dello spettacolo. Casanovas è un autore ironico ed intelligente, che conosce le regole del gioco, che sa come far funzionare o meno una scena, si intuisce che l’efficacia è una misura del suo lavoro: è senz’altro un artigiano del teatro, in senso alto.
Abbiamo bisogno di artisti legati alle assi del palcoscenico, che certamente conoscano le letterature, le arti e le scienze, ma che nello stesso tempo sappiano come muoversi sulle tavole di una scena, perché è lì soltanto che si realizza la vita nella sua dimensione teatrale.
Roberto Rustioni