#pandemic journal by our authors: Francesca Garolla

we asked to all the Fabulamundi’s authors to share stories, videos, comments, pictures of what we are living now in Europe.

Read the journal written by our Italian author Francesca Garolla:

#esercizidilibertà(ancheiohopaura)

9 marzo 2018

 

Individuare il punto esatto della salvezza, in questi giorni, è una missione.
Io faccio la conta.
Conto quando schiaccio il pulsante dell’ascensore. Uno. Conto quando apro il portone di casa. Due. Conto quando apro il cancelletto dell’area cani. Tre. Conto se uso il telefono (forse l’ho appoggiato quando ho pagato le sigarette o mentre ero alla cassa del supermercato, forse è contaminato). Quattro, cinque, sei. Conto i passi tra me e quella persona incontrata per caso, sette, otto, nove (ma non ne doveva bastare uno?).
Non ho mai contato con tanta attenzione.
Conto gli sfioramenti, i tocchi, le invasioni di campo.
I metri.
Per difendersi si proteggono i confini, per sopravvivere si demarcano i confini, per vincere si costruiscono confini.
E gli esseri umani sono territori con la pelle sottile.
Quindi, va bene, rispettiamo i limiti e facciamo tutto come si deve: usciamo poco, cerchiamo di essere cauti, responsabili, attenti.
Ma facciamolo con grazia. Non servono armi, non è una guerra.
Teniamoci per mano.
Teniamo per mano anche chi si mette a contare (come me), chi prende il treno perché è soffocato dall’angoscia, chi non sa affrontare il silenzio della sua casa, chi ha bambini a cui spiegare che le città si fermano ma il tempo no, chi riempie il frigo e svuota il supermercato, chi si droga di amuchina, chi cerca di salvare se stesso pensando che è colpa dello stato, dei cinesi, della globalizzazione, dei giornali e sempre, sempre, degli altri.
Ecco, teniamo per mano, soprattutto, chi pensa che la colpa sia degli altri.
Gli altri siamo noi.
Teniamoci per mano con cautela e rispetto. Con mani da cui abbiamo tolto la rabbia e la paura.
Con mani lavate.

 

#esercizidilibertà (ancheiohopaura)

 

 

10 marzo 2020

 

Arrenditi
lascia stare
respira piano
non forte
che fa male
arrenditi
alla mano in tasca
alla bocca chiusa
alla luce spenta
alla solitudine
lascialo passare
il tempo
questo tempo
lascialo andare

Si guarisce sottovoce, non urlare

 

#esercizidilibertà (ancheiohopaura)

 

 

11 marzo 2020

 

Oggi, nella via dove abito, la magnolia è fiorita.

Fiori bianchi e rosa.

Alla magnolia non importa niente.

 

Gli alberi sanno più di noi.

 

#esercizidilibertà (ancheiohopaura)

 

 

13 marzo 2020

 

È una guerra. Ci sono i militari, la rabbia, il coprifuoco, i nemici, gli alleati. E gli eroi.

L’immagine è immediata quanto incontrollabile.

Così, da giorni, infrango la trincea della porta e percorro i miei cento passi quotidiani (di cui ringrazio il cane Olmo) camminando raso muro.

Sguardo a terra e bocca mirata all’asfalto.

Oggi però, per la prima volta, ho avvertito il peso del mio zainetto di morte. La mia dose di malattia potenziale caricata sulle spalle.

E ho pensato che qualcuno avrebbe potuto dirmi: ehi tu, con quel cane, senza mascherina, in quel parco, tu, cos’hai nella testa?

Ci vuole davvero poco a passare dalla parte dei cattivi.

 

Invece, una signora mi ha sorriso e ha detto che ho un bel cane (che è vero).

E io sono stata contenta che non avesse la mascherina, così ho potuto vederlo, il sorriso

E l’ho ricambiato.

A qualche metro di distanza, ma l’ho ricambiato.

E lo ha visto pure lei.

 

#esercizidilibertà (ancheioho paura)

 

 

14 marzo 2020

 

Il ragazzo col cane oggi era più contento, parlava con un amico a una panchina di distanza, ha il cane pure lui.

Sono belli loro, perché interrompono il silenzio.

Poi, a mezzogiorno, tutti hanno applaudito, ma io non mi ricordavo per cosa ci fosse da applaudire e ho cercato, sporgendomi dal balcone, un motivo per farlo.

Quando mi è venuto in mente, ho applaudito anche io.

Nel pomeriggio ho pensato a che fatica deve fare la signora che abita di fronte, ha quattro bambini.

Ma giocano sul loro terrazzino e sono contenti, forse non è male stare con quattro bambini che giocano.

Dovrei provare.

Ho delle calze di lana spessa, adesso.

Le metto tutte le sere anche se non fa freddo.

L’aria è fine.

C’è un vento leggero.

La libertà è nei dettagli, mi dico.

 

#esercizidilibertà (ancheiohopaura)

 

 

15 marzo 2020

 

Fa un po’ freddo. È giusto, la primavera è così.
La signora orientale col cane grande e nero ha la mascherina. Alla fine ha ceduto anche lei.
Ho salutato con la mano due ragazze che ballavano sul balcone, erano contente.
Pure io ero contenta.
Stavo per piangere due lacrime, solo due. Ma ho chiamato mio padre e mi è passato.
Il pianto.
I cani giocano come se niente fosse, mi son detta, anche se noi padroni si ha la nebbia negli occhi.
Eppure sarà bello tutta la settimana.
Il tempo sarà un bel tempo.
Tutta la settimana.
Giuro.

 

#esercizidilibertà (ancheiohopaura)

 

 

17 marzo 2020

 

Lui non sa pulire bene quel che è sporco.
Ci prova, si mette d’impegno, maniche di camicia, pantaloni con la piega. Sfrega, frega. Prende freddo.
Lei controlla, lo sgrida. Lui riprova.
Lei ricontrolla, lo sgrida. Lui prova.
Va meglio.
La sera hanno un bicchiere di vino e la cucina illuminata.
Parlano di quel che c’è da pulire e del giorno da passare, dei vestiti da stirare e della paura.
Anche di quella.
Della paura.
Sicuramente.
Parlano. E io li guardo.
Ma stasera non li vedo
Luci spente.
Al buio ci si parla con più cura, penso.
E tutto è pulito.