Enrico mira a fotografare la realtà. Parte da un’urgenza, un nervo scoperto, e la sviscera senza sconti. Raccoglie testi, immagini, audio ed elementi di scrittura scenica e li monta senza soluzione di continuità. Gli spettacoli non nascono solo come progetti a tavolino. La scrittura procede per momenti successivi, accumulo, accostamenti di testi separati, che in corso d’opera vengono ampliati, distrutti, provati in scena in una dialettica continua tra pensiero e fare teatro. Frantumare scrittura e linearità del racconto è per lui un modo che oggi aiuta a rivelare la frantumazione in cui viviamo.
Fabulamundi involved Enrico Castellani in activities in Madrid.
Enrico Castellani (09/01/1977), dirige dal 2005 con Valeria Raimondi Babilonia Teatri, tra le più brillanti e rivoluzionarie realtà italiane di teatro di ricerca. Castellani è drammaturgo, autore, regista e interprete degli spettacoli di Babilonia Teatri e ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Premio Scenario 2007; Premio Ubu speciale 2009; Premio Ubu 2011 Miglior Novità Italiana; Premio Hystrio alla Drammaturgia 2012; PremioEnriquez Sirolo 2012 nella categoria Nuovi linguaggi di impegno sociale e civile, sezione Teatro di ricerca; Premio Città Impresa 2012 e 2013.
Ha base a Verona. Parole d’ordine: raccontare, fotografare, fermare schegge di realtà. Ritrarre i nostri tic. Le nostre ansie. La nostra schizofrenia. Con ironia, autoironia e dissacrazione. Con cinismo e con affetto.
Teatrografia
2006-2007 / Panopticon Frankenstein, prima rappresentazione: 19 maggio 2007, Festival Maggio all’infanzia, Teatro Industriale Itis, Gioia del Colle, Bari; finalista Premio Scenario Infanzia 2006, vincitore di Piattaforma Veneto di Operaestate Festival Veneto 2007.
2007 / Underwork – spettacolo precario per tre attori tre vasche da bagno tre galline, prima rappresentazione: 25 maggio 2007, Teatro dell’Angelo, Vallese di Oppeano (VR), pubblicazione in Almanacco a cura di Stefano Casi, Titivillus (2013).
2007-2008 / made in italy, prima rappresentazione: 19 gennaio 2008, CRT Teatro dell’Arte, Milano; pubblicazione su Hystrio 2009, ein Almanacco a cura di Stefano Casi, Titivillus (2013); Premio Scenario 2007, nomination Premi Ubu 2008 novità italiana/ricerca drammaturgia, Premio Vertigine 2010.
2009 / Pop Star, prima rappresentazione: 2 giugno 2009, Festival Primavera dei Teatri, Castrovillari (CS).
2009 / Pornobboy, prima rappresentazione: 19 giugno 2009 Festival delle Colline Torinesi, Cavallerizza Reale – Manica Corta, Torino; pubblicazione in New writing italia. Dieci pezzi non facili di teatro a cura di Melandri M. e Di Giammarco R., Editoria & Spettacolo (2011) e in Almanacco a cura di Stefano Casi, Titivillus (2013).
2010 / The best of, prima rappresentazione: 3 giugno 2010 Festival delle Colline Torinesi, Fonderie Teatrali Limone, Torino; Premio Off del Teatro Stabile del Veneto.
2010 / The end, prima rappresentazione: 25 gennaio 2011, CRT Teatro dell’Arte, Milano; pubblicazione su Hystrio (2011) e in Almanacco a cura di Stefano Casi, Titivillus (2013); Premio Ubu 2011 Novità Italiana/Ricerca Drammaturgia.
2012 / The Rerum Natura – progetto speciale da The end; prima rappresentazione: 18-20 giugno 2012 Napoli Teatro Festival Italia, Nuovo Teatro Nuovo di Napoli.
2011-2012 / Pinocchio, prima rappresentazione: 8-9 dicembre 2012, Teatro Storchi, Modena.
2013 / Lolita, prima rappresentazione: 15-16 giugno 2013, Napoli Teatro Festival Italia, Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, Napoli.
Progetti speciali
2009 / Special Price, prima rappresentazione: 11-18 giugno 2009, Napoli Teatro Festival Italia, Convitto Vittorio Emanuele II di Napoli.
2010 / Baby don’t cry, prima rappresentazione: 22 maggio 2010, Festival `Maggio all`infanzia, Teatro Kismet, Bari. Spettacolo per bambini dai 7 ai 10 anni.
2010 / This is the end my only friend the end, prima rappresentazione: 9-11 luglio 2010, Santarcangelo Festival dei Teatri, Teatro Corderia di Santarcangelo (Rn).
2010 / La pancia, prima rappresentazione 23-24 aprile 2010, Manica Corta – Cavallerizza Reale, Torino.
2011 / Il mio nome è musa, prima rappresentazione: 19 aprile 2011, Teatro Fondamenta Nuove di Venezia.
2012 / Maledetta primavera, prima rappresentazione: 17 giugno 2012 Naunynstrasse Ballhaus di Berlino in occasione del festival “Voicing Resistance”; prima rappresentazione italiana: 4 ottobre 2012 Teatro di Roma, nell’ambito di “Wake Up! bagliori dalla primavera araba”; pubblicazione su Hystrio (2013).
2012 / Pinocchio de-construction, prima rappresentazione: 7 ottobre 2012 Piazza Maggiore, Bologna.
The End di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
The End è un’immersione senza sconti dentro i silenzi, le censure, le ansie che si manifestano oggi intorno alla morte. The End è soprattutto la nostra paura di morire e la nostra paura di vivere. La nostra difficoltà ad accettare e godere entrambe.
Oggi la morte non esiste. Non se ne parla. Non la si affronta, né la si nomina. È un tabù.
La consideriamo come qualcosa che non fa parte della vita. Ci guardiamo e proviamo a fotografarci. A interrogarci sulle ragioni che ci portano a vivere la morte come un corpo estraneo. Violento. Traumatico. Un evento con cui non convivere e non riconciliarci.
– Estratto di The End –
IL BOIA da The End
voglio il mio boia
voglio affittarlo
prenotarlo
comprarlo ora
voglio che viaggi con me
sempre
fedele al mio fianco
voglio sia scritto nero su bianco
sono il tuo boia
sono il tuo boia
voglio il sigillo del notaio
poche parole chiare
non voglio una morte lenta
voglio un colpo di pistola
uno solo
qui
in testa
in mezzo agli occhi
la chiamate vita
non la voglio
non voglio viverla
non voglio vederla
non voglio soffrirla
non mi interessa
poche parole chiare
non voglio una morte lenta
non pensate di fottermi
di aggirami
di incularmi
lo dico adesso
lo scrivo
pago
dovrete farlo
basta schiacciare il grilletto
voglio un’assicurazione sulla morte
sulla mia morte
un’assicurazione contro la morte lenta
non voglio corsie
medici
orari da rispettare
preti da consolare
nessun camice
nessuna flebo
nessuna siringa
niente macchine
tubi
elettricità
comfort
pulizia
niente antidolorifici
antispasmi
cure palliative
niente esperti
professionisti
tecnici
nessuna firma
nessun consenso
nessun giudice
nessun protocollo
nessuna prassi
nessuna cifra
non diventerò il mio numero di letto
la mia cartella
i miei esami
le mie radiografie
le mie analisi del sangue
piscio sui vostri ospedali
sui vostri ricoveri
sui vostri ospizi
piscio sulla vostra ipocrita benevolenza
sulla vostra morale consolatoria
sulla vostra religione addomesticata
piscio sul vostro sentimentalismo squallido
sulle vostre maratone della solidarietà
sulla vostra falsa pietà
piscio sulla vostra scienza
sulla vostra tecnica
sulla vostra burocrazia
non mi riciclerete
non mi donerete
non mi smembrerete
non mi farò tagliare a pezzi
non voglio un cuore
un rene
un polmone de seconda mano
non sono dorian gray
non sono dorian gray
non sono dorian gray
voglio il mio boia
non mi vedrete con le mutande piene di merda
nuotare nel mio stesso piscio
non mi farò lavare da una troia che non sa la mia lingua
non passerò gli ultimi anni col pannolone
non passeggerò con altri vecchi rincoglioniti
mentre voi a casa scopate
non vedrò la vostra faccia di culo una volta al mese
non mangerò sbobba imboccato
non mi alimenterò con una sonda piantata in pancia
una flebo in vena
non avrò una sacca piena di piscio attaccata al mio letto
non offrirò lo spettacolo del mio cervello che marcisce
non aspetterò che mi si formino le piaghe sul culo
non guarderò la tv parcheggiato in un salone
non conterò i miei denti cadere
non ascolterò le urla dei miei compagni di stanza
non sopporterò i loro lamenti
la loro follie
le loro agonie
non li vedrò morire
non aspetterò il mio turno
non mi farò ficcare in bocca pastiglie
di cui non so pronunciare il nome
non ascolterò le vostre rassicurazioni
i vostri incoraggiamenti
le vostre bugie
le vostre domande
sul mio stato di salute
non sopporterò il vostro imbarazzo
la vostra impotenza
non vi darò la possibilità di recitare la vostra parte
non vi rivolgerò le mie accuse
non scaglierò contro di voi il mio rancore
non passerò gli ultimi giorni in una cella
addobbata da stanza
non voglio
il comodino
il tavolo
la sedia in dotazione
non vivrò in un luogo di cui non ho le chiavi
non seguirò i vostri orari
non mi sottometterò alle vostre cure
alle vostre statistiche
alla vostra razionalità
non obbedirò alle vostre leggi
non accetterò la vostra accoglienza
non combatterò nessuna inutile battaglia
non cambierò idea
non smetterò di fumare
di bere
di mangiare
resterò uguale a me steso
nessuno vedrà le mie lacrime
le ho sempre versate nel mio buio privato
là resteranno
là dove mi chiudo a piangere
a godere
solo
solo piango
solo mi prendo in mano l’uccello
non vi permetterò di strapparmi alla mia solitudine
non vedrò i vostri figli
non li alleverò
non laverò le vostre pentole
le vostre lenzuola
le vostre mutande
non vi farò da monito
da presagio
da insegnamento
me ne andrò senza lasciare traccia
non voglio sporcare
perdere inutilmente i capelli
diventare uno scheletro
versare su camici bianchi la mia bile
il mio vomito
basterà un colpo di pistola
uno solo
economico
veloce
senza controindicazioni
per pulire una canna dell’acqua
un getto modesto
misurato
che non schizzi le pareti
non dovrete assistere
non dovrete ricordare
non sarete tenuti al pellegrinaggio delle visite
dei saluti
delle commemorazioni
non sarò più corpo
cenere
solo solo cenere
nessuno strascico
nessun intralcio
niente fiori
niente lumini
nessun inutile via vai
solo quiete
pace
vita
solo quiete
pace
vita
solo quiete
pace
vita
mi metteranno in un sacco di gomma
mi tireranno fuori dal sacco
non saprete mai
chi mi svuoterà
non saprete mai
chi mi truccherà
non saprete mai
chi preparerà il mio corpo
mi troverete dentro una bara
la bara che avete scelto
vestito
col vestito che avete scelto
in un’urna
l’urna che avete scelto
un prete che non mi conosce officerà il mio funerale
dirà a tutti chi ero
cosa pensavo
quali sono stati i miei meriti e le miei qualità
un prete che non vi conosce vi consolerà
dicendo che dio mi ha voluto
dio mi ha chiamato
a dio sono tornato
un prete che non mi conosce mi benedirà
mi accoglierà nella chiesa dei papi
non conterà
se sarai stato il mio dio
non conterà
se mi sarò fatto idolo o immagine
non conterà
se ti avrò nominato invano
non conterà
se avrò santificato la festa
non conterà
se avrò onorato il padre e la madre
se avrò ucciso
se avrò commesso adulterio
se avrò rubato
se avrò detto falsa testimonianza
se avrò amato il mio prossimo
sarà sufficiente che non mi sia dato la morte.